Boy Doll ricordo di Bergen Bellsen 1945-1951

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Bambola maschile in paglia e stoffa  del campo profughi delle Nazioni Unite durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1945 e il 1951. Fu creata dai rifugiati in uno dei campi profughi nella Zona di Sviluppo Statunitense in Germania.

Molti volontari lavorarono nei campi profughi nella Zona di Sviluppo Statunitense in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale come personale per l’impiego e il welfare per l’Amministrazione delle Nazioni Unite per il Soccorso e la Riabilitazione (UNRRA) e l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (IRO), dal 1945 al 1951.

Più di 1000 campi profughi furono istituiti dalle Forze Alleate. Inizialmente creati come centri di accoglienza temporanei, i campi divennero luoghi di alloggio, lavoro, istruzione e svago a lungo termine per i rifugiati che non potevano, o non volevano, essere rimpatriati nei loro paesi di origine.

 L’Associazione acquistò tessuti, oggetti in legno, pelletteria e altri manufatti artigianali tradizionali dagli sfollati, che li realizzarono prevalentemente con materiali riciclati e donati. Mentre molti oggetti artigianali tradizionali erano realizzati per necessità, altri venivano realizzati come passatempo, per esprimere la propria identità culturale e, occasionalmente, per essere venduti o esposti. Durante il suo soggiorno in Germania, molti operatori inviarono questi oggetti anche alle proprie famiglie.

 Gli Operatori lavoravano per le Nazioni Unite, contribuendo al soccorso e alla riabilitazione di milioni di sfollati in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Prestavano servizio presso l’Amministrazione delle Nazioni Unite per il Soccorso e la Riabilitazione (UNRRA) e successivamente presso l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (IRO) nei campi profughi in Germania dal 1946 al 1951.

Questi manufatti si aggiungono alle raccolte di materiale che descrivono il coinvolgimento delle donne durante i periodi di conflitto, nonché alle narrazioni più ampie che illustrano l’esperienza bellica di costoro. Dopo la seconda guerra mondiale, centinaia di migliaia di senzatetto, apolidi o sfollati vissero nei campi prima di potersi reinsediare nei paesi occidentali.

 Di particolare rilievo sono gli oggetti artigianali creati dai rifugiati che vivevano nei campi profughi relativi alla loro terribile esperienza nei Campi.