GIANCARLO CORI
Opera del 1965 intitolata “MALUM CONSIGLIUM” (sic)
Cori è un artista molto facilmente distinguibile tra tutti gli altri, poiché le sue opere possiedono una cifra molto personale e una tavolozza particolare.
Alcune caratteristiche salienti:
Una tavolozza estremamente personale e riconoscibile.
Le opere sono tutte estremamente graffianti, ironiche, satiriche ed, in fondo, decisamente anarchiche”.
Produzione figurativa abbastanza evidente: ad esempio una scena in “I miei figli alla finestra” raffigura una figura dello scultore Piemontese Francesco Barbera detto “il Sandrùn” accanto ai figli del pittore.
Anche tema religioso: l’opera “Cristo”, olio su tela datata 1978, indicata come suo lavoro.
Un fortissimo attaccamento alla “concretezza della vita” e alle sue contraddizioni: nella presentazione di un’opera si legge che “la sua ricerca interiore lo portò ad approfondire tematiche esistenziali e ad accostarsi alla concretezza della vita con spirito disincantato, e spesso amaro.”
Nonostante questa carica concettuale, il tratto rimane di eleganza formale: “non si staccherà mai da un’eleganza formale che sembra in ogni caso dominare il suo spirito e la sua arte.”
Alcune opere significative
I miei figli alla finestra (1970, olio su tela, Tela H 120 x L 180 cm) – una scena figurativa dove Cori raffigura lo scultore Francesco Barbera con i figli del pittore.
Cristo (olio su tela, anno 1978, firmato; Tela H 70,5 x L 50,5 cm) – esempio dell’impegno su tema religioso.
Il Pope (olio su tela, 70 × 90 cm, anno 1978) – citato in annuncio di vendita.
Collocazione e valore critico
Anche se non si rintraccia ampia letteratura critica o storica su Cori (almeno nelle fonti online facilmente accessibili), si notano alcuni elementi:
Le opere del pittore compaiono in aste e vendite d’arte: ad esempio, il database Artprice segnala che sono state messe all’asta almeno 7 opere dell’artista. Artprice
Le pagine online dedicate al pittore (es. blog WordPress e siti locali) sottolineano la sua appartenenza al panorama artistico biellese della seconda metà del ’900. Giancarlo Cori+1
Il suo stile lo colloca in una zona che oscilla tra figurazione, impegno esistenziale e ironia satirica, piuttosto che pura astrazione o informale.
Interpretazioni e spunti di analisi
Dal profilo artistico emergono alcuni spunti che meritano approfondimento:
Contrasto tra ironia e serietà: l’utilizzo di toni satirici o graffianti insieme a temi come la famiglia, la religione, la vita quotidiana suggerisce una tensione tra leggerezza e profondità esistenziale.
La parola “concretezza della vita”: come indicato dalla descrizione della sua opera, Cori sembra radicare la pittura nella realtà – in luoghi, figure, gesti – ma con occhio critico, disincantato. Ciò implica che la sua pittura potrebbe tranquillamente riflettere il contesto socio-culturale della Biella del suo tempo (industrializzazione, cambiamenti sociali, paesaggio urbano e umano).
Eleganza formale: nonostante la potenziale durezza dei soggetti, l’eleganza nel tratto lascia supporre che Cori curasse composizione, equilibrio, cromatismo con attenzione, non abbandonandosi a soluzioni puramente espressionistiche o gestuali.