IL MIRACOLO DI GEORGES STRASS

 

Il nome strass, cristallo artificiale che imita il diamante, non è probabilmente legato, come ritengono in molti, al nome del  viennese Joseph Strasser (XVIII sec.), ma, come sostiene il TLFi,  Trésor de la langue française informatisé, all’alsaziano Georges Frédéric Strass (1701-1773), gioielliere del re di Francia Luigi XV, che si dedicò alla produzione di imitazioni di gemme preziose, diffondendo, soprattutto tra una aristocrazia ormai in crisi, questi cristalli favolosi e lasciandoli in eredità alla “bisciutteria” sino ad oggi.

 

Georges Frédéric Strass nasce il 29 maggio 1701 a Wolfisheim vicino a Strasburgo. Egli è stato il genio alsaziano che ha inventato i cristalli più luminosi delle  di pietre preziose stesse . È meglio conosciuto come l’inventore dello strass, chiamato strass in molte lingue europee, da un particolare tipo di cristallo trovato nel fiume Reno .

Formatosi in gioielleria sotto Maître Spach , Georges-Frédéric è un ragazzo intelligente che osserva il gusto dei ricchi dell’epoca per le pietre preziose.

inizia ad usare miscele di bismuto e tallio per migliorare la qualità di rifrazione delle sue imitazioni e ne altera a piacere i colori con sali metallici.

Secondo lui le imitazioni sono così simili alle vere gemme che per descriverle inventa il concetto di “pietra preziosa simulata”.

Continua a migliorare la brillantezza delle sue gemme incollando dietro di esse una lamina di metallo. Questa lamina viene successivamente sostituita con un rivestimento a specchio depositato a vapore.

Il foilbacking era una tecnica  utilizzata  sotto le pietre con un foglio che aggiunge brillantezza, migliora o cambia colore.

Strass aprì la propria attività nel 1730 e si dedicò interamente allo sviluppo di diamanti artificiali. Grazie ai suoi grandi successi, nel 1734 gli fu conferito il titolo di “Gioielliere del Re” da Luigi XV.

Era socio nella gioielleria con Madame Prévot. Durante questo periodo ha perfezionato le sue pietre preziose artificiali. Il suo lavoro era molto richiesto da tutti i nobili del tempo. Strass controllava il mercato delle gemme artificiali e giunse ad accumulare una ricchezza incredibile.

Nel 1767 a Parigi esistevano ben 314 gioiellieri che trattavano gemme artificiali.

Le fabbriche reali erano organizzazioni specializzate nel know-how, cospicuamente finanziate dalla Corona re per ridurre la dipendenza della Francia dalle importazioni dall’estero.

Con l’avvento della rivoluzione il gioiello si adeguò ai tempi, utilizzando sempre meno pietre e metalli preziosi, entrambi considerati  “poco democratici”.

Alla fine del 1800, Daniel Swarovski inventò una macchina per automatizzare il taglio del vetro sfaccettato, producendo da allora cristalli di strass di alta qualità facilmente disponibili e inondando il mercato della gioielleria con gioielli a prezzi accessibili ma di ottima qualità.

Il chimico francese Auguste Verneuil alla fine del 1800, utilizzò la fusione a fiamma dei cristalli. E’ un processo di creazione di cristalli sintetici per uso commerciale. I materiali in polvere vengono fusi su una fiamma e raffreddati fino a cristallizzarli. Rubini e zaffiri furono le prime gemme sintetizzate con il processo di fusione a fiamma.

Chiamato anche processo Verneuil, fu modificato per produrre gemme sintetiche. Zaffiri sintetici incolori sono stati utilizzati come simulanti del diamante poiché possono essere prodotti a basso costo.