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IL MOBILE DA DOTE DELLE STUBE TIROLESI

Sul mobiletto no Spruch, cioè un proverbio morale di matrice cristiana, tradizionalmente dipinto su armadi da dote, cassapanche nuziali o altri mobili destinati a celebrare momenti importanti della vita familiare. Era particolarmente diffuso nelle case contadine benestanti e spesso legato all’idea del matrimonio, della formazione di una nuova casa e dell’educazione morale.
 
La data “1835”, visibile sul pannello, è perfettamente coerente con tutti gli elementi stilistici: il tipo di tedesco utilizzato, la pittura popolare di gusto naïf, la gamma cromatica basata su azzurri, ocra, nero e oro e verdi terrosi e la decorazione essenziale ma carica di simboli. 
 
Anche l’immagine centrale sostiene questa interpretazione.
Il ragazzo intento a cogliere fiori richiama la giovinezza e il percorso della vita, mentre il roseto allude al binomio bellezza–sofferenza che il proverbio esprime. L’uccello un (ciuffolotto) e i fiori rimandano invece a un auspicio di prosperità e buon destino. Sullo sfondo, il paesaggio rurale rimanda chiaramente all’ambiente alpino e alle tradizioni dell’arte popolare germanica, suggerendo una provenienza culturale legata alle regioni di lingua tedesca dell’area alpina.
 
L’iscrizione recita:
“Se qui vuoi cogliere rose, anche le spine ti pungeranno.
Poiché le spine e le rose sono nate come Adamo e la morte.
Perciò preparati, in questo mondo, sia alla gioia che al dolore,
come piace a Dio”.