Una artista nel mondo della bigiotteria

 

Miriam Haskell è stata una eccezionale designer americana di gioielli . Con Frank Hess, ha disegnato pezzi dal 1920 agli anni Sessanta. I suoi oggetti vintage vengono collezionati e l’azienda omonima, che per prima ha esposto i suoi gioielli al Mc Alpin Hotel di New York, continua. Attualmente è Haskell Jewels,LLC

Haskell nasce nel1899 in Indiana. Dopo il liceo a New Albany, dove i suoi genitori immigrati ebrei russi gestivano un negozio di merci secche, frequenta l’Università di Chicago.

Si trasferisce a New York City nel 1924 dove apre una boutique di gioielli nel 1926. Frank Hess collabora da subito con lei. Negli anni Trenta l’azienda si trasferisce sulla Quinta Strada; le loro creazioni in vetro colorato, gli strass e i gioielli placcati in oro diventano popolari durante la Grande Depressione e la Haskell apre boutiques a Miami e Londra.

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Prestigiosi clienti

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I gioielli di Miriam Haskell sono stati indossati in pubblicità, film e personalmente da molte star del cinema come Joan Crawford e Lucille Ball, e da personaggi come Gloria Vanderbilt e la Duchessa di Windsor.  Joan Crawford possedeva una collezione di quasi tutti i pezzi Haskell prodotti, tra gli anni Venti agli anni Sessanta.

I pezzi di Miriam Haskell raggiungono i prezzi più elevati in ambito collezionistico da sempre. I suoi gioielli venivano raramente firmati prima del 1950. 

La Haskell ed Hess viaggiavano alla ricerca di materiali, a Parigi, a Venezia, a Wattens, sede della fabbrica di cristalli di Daniel Swarovski.

Quando nel 1937 una grande alluvione colpì l’Ohio, Miriam Haskell inviò grandi quantità di materiali di soccorso. Nella seconda guerra mondiale, contribuì notevolmente allo sforzo bellico e suggerì ad Hess di creare gioielli patriottici senza metallo, utilizzando materiali naturali e lucite.

Miriam Haskell si è imposta in un mondo di uomini. Tutti i designers erano uomini. Tutti gli imprenditori proprietari delle aziende erano uomini. Tutto il personale era costituito da uomini. Anche i venditori erano soltanto uomini. In un mondo di uomini soltanto Coco Chanel e Miriam Haskell facevano eccezione e con successo.

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I gioielli di Haskell sono conosciuti per la loro alta qualità artigianale, l’uso di materiali pregiati come perle, cristalli, pietre dure e la combinazione di elementi naturali con perline e filo metallico.

Haskell iniziò a creare gioielli quando era ancora una ragazza, utilizzando perline, pietre e fili metallici che acquistava in negozi di New York City. Nel corso degli anni, il suo stile si evolse e si distinse per la sua originalità, con motivi floreali e naturali che divennero il suo marchio di fabbrica.

Uno dei tratti distintivi dei gioielli Miriam Haskell è l’uso di perline e pietre dure per creare texture complesse e ricche. Haskell utilizzava spesso perle di fiume, cristalli e corallo per creare una sensazione di opulenza e lusso nei suoi gioielli.

La tecnica di Haskell prevedeva anche l’uso di filo metallico intrecciato per creare strutture robuste e flessibili, che permettevano ai suoi gioielli di adattarsi al corpo del portatore. I suoi braccialetti e collane spesso erano dotati di chiusure regolabili per offrire la massima comodità.

I gioielli Miriam Haskell hanno sempre attirato l’attenzione degli amanti del vintage e dei collezionisti. Haskell ha lavorato con artisti e designer di fama mondiale, come Frank Hess, che ha creato molti dei disegni iconici della collezione.

Oggi, i gioielli Miriam Haskell sono ancora altamente apprezzati per la loro qualità artigianale e per la loro bellezza senza tempo. La collezione è stata rilanciata negli anni ’90 da Larry Austin, che ha acquisito i diritti per il nome e ha lavorato con artigiani specializzati per produrre gioielli di alta qualità che riflettono il lavoro originale di Haskell.

In sintesi, i gioielli Miriam Haskell sono un vero e proprio pezzo di storia dell’arte del gioiello americano. Il loro design unico e l’uso di materiali pregiati li rendono ancora oggi un simbolo di stile e raffinatezza senza tempo.

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L’ insegna apposta sulla vetrina di una delle sue boutique, “Miriam Haskell-le bijou de l’heure”, sottende il suo credo: una donna elegante usa abiti e gioielli diversi per ogni occasione, come riecheggiano le parole di un articolo del 1920: “Le collane di vetro colorato, una per ogni abito, sono in questi anni considerate una necessità”. L’ espansione economica dei primi anni Venti, conseguenza del ritorno alla normalità nel Dopoguerra, ha prodotto nuova ricchezza per un crescente gruppo di americani intraprendenti: è nata così una nuova classe di consumatori, i nuovi ricchi. Molti di questi con appassionata determinazione saccheggiano negozi di articoli di lusso e comprano il meglio, e il più costoso, e il più possibile, lasciando infine le prenotazioni su ciò che di bello deve ancora arrivare dalla favolosa Europa, e dalla Francia in particolare. Fino a qualche anno prima, le donne eleganti indossavano solo gioielli veri. Nel Dopoguerra, l’avvento della donna moderna che sfoggia atteggiamenti spregiudicati, portati all’eccesso, l’amore per il lusso sfrenato, un look eccentrico e anticonvenzionale, determinano la ricerca di un cambiamento anche nel campo dei gioielli. Agli inizi degli anni Venti Coco Chanel ha presentato a Parigi i suoi vrais bijoux en toc che, nel loro splendore, contrastano con la semplicità dei suoi abiti. Si tratta di lunghe collane di perle in vetro inserite su catene dorate, con pendenti dai motivi geometrici in pâte de verre che simula il rubino, lo zaffiro, lo smeraldo, o di spille, a forma di mazzi di fiori e foglie in vetro. I faux bijoux abbelliscono e personalizzano un abito e allo stesso tempo sono espressione della fiducia che le donne moderne hanno in se stesse. Tante giovani spose scelgono di lavorare e concedersi il piacere di comperarsi oggetti che riflettano il loro gusto e la loro personalità e non siano esclusivamente misura dele possibilità economiche del marito. (Deanna Farneti Cera, I gioielli di Miriam Haskell).

La diffusione della bigiotteria concorre dunque al processo di emancipazione femminile e di democraticizzazione della società.

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Miriam Haskell avverte questo desiderio di eleganza e raffinatezza ispirate alla moda francese e inventa un nuovo tipo di ornamento, prezioso per la lavorazione ma realizzato con materiali poveri, tutti provenienti dall’ Europa. Spesso i suoi gioielli venivano lavorati “a tessuto”, creando un ricamo con perle, strass e altri elementi decorativi, che poi veniva cucito ad una base di metallo a filigrana. I colori erano a volte in armonia tra loro, altre volte in forte contrasto. 

La lavorazione veniva svolta esclusivamente a mano.

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